Ode alla statuetta africana
Materna filiforme figura,
in grembo porti
il fiore della tua natura.
Fatica e dolore
affiorano
sul tuo moro viso,
scavato,
scolpito
(…)
da mani gitane,
lontane e perse
in città sconosciute,
stese per terra
tra elemosine
e merda.
L’anima sgorga
anche dal peggio,
tutto risplende
e s’irradia
di bianco raggio.
Ispirasti
il mio lume creatore,
assiso in trono
ad aspettare
il dolore.
Arrivò
Tra nero e arancione
a distruggere
ancora
quel poco
di chiara ragione.
Marco Josto Agus
(dal suo Diario dic.’95 – nov.’99)
Senza titolo
Marco Josto Agus
Esame del Corso complementare di fotografia
presso l'Accademia di Belle Arti di Roma
Anno accademico 1997-1998.
Nessun commento:
Posta un commento