Senza titolo
(Rosso rovente che scaldi la tela…)
Rosso rovente
che scaldi la tela,
dividi e sublimi
l'oltremare violento,
che si staglia,
compatto,
su prati squadrati
e cieli piovosi.
Il verde appassito
rincorre la fine
giungendo,
tra note fluviali,
remoti orizzonti
compressi e quiescenti.
Nero di morte
che attanagli i colori,
pressandoli entro
triangoli informi.
Tutto si scioglie,
sotto colpi infuocati,
di note,
pennelli e pensieri,
il colore trionfa
su forme e soggetto.
E’ l'esaltazione pura
del mio ebbro intelletto.
Marco Josto Agus
(dal suo Diario dic.’95 – nov.’99)
(Rosso rovente che scaldi la tela…)
Rosso rovente
che scaldi la tela,
dividi e sublimi
l'oltremare violento,
che si staglia,
compatto,
su prati squadrati
e cieli piovosi.
Il verde appassito
rincorre la fine
giungendo,
tra note fluviali,
remoti orizzonti
compressi e quiescenti.
Nero di morte
che attanagli i colori,
pressandoli entro
triangoli informi.
Tutto si scioglie,
sotto colpi infuocati,
di note,
pennelli e pensieri,
il colore trionfa
su forme e soggetto.
E’ l'esaltazione pura
del mio ebbro intelletto.
Marco Josto Agus
(dal suo Diario dic.’95 – nov.’99)
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