venerdì 7 marzo 2008

FALSA RELIGIOSITA'

- FALSA RELIGIOSITA’ -

I Fuochi stridono su prati
bagnati, risuonano echi
religiosi, sopiti, taciuti
o mai veramente sentiti.

Tutti accorrono al richiamo
festoso, a nessuno preoccupa
lo scheletro eburneo
che sostiene le cose,
vino, bancarelle e crocchi ebbri
e danzanti,
ma dove sono i ceri
(e) dove sono i santi?


marco josto agus
(dal suo Diario nov. ’95 dic. ’99, indicata dall’Autore con il n.”20”)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Oggi ho fatto un giro nel blog e mi sono soffermata su questa poesia.
La trovo molto attuale e vera.
Tutti si mettono in mostra a pregare un Dio di cui non ricordano neppure il nome, solo per fare bella mostra di sè, solo ed esclusivamente per esibizionismo.
E' vero che i Santi non sono di questa terra ma per la miseria, preferisco di gra nlunga essere un peccatore che parla con Dio da solo, nascosto nel buio di una stanza, piuttosto che esibirmi solo per far vedere a tutti quanto sia grande la mia Fede.
Aveva ragione Gesù quando disse: “non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.” E su questa sua volontà ci sarebbe molto da discutere.
Un abbraccio a te ed uno a Marco per avermi dato modo di riflettere ancora una volta su valori importanti.
mae o bentu cossu :-)

benag ha detto...

Hai perfettamente ragione carissima "Maestrale", nostra "Istimada bentu cossu". Un abbraccio a Te che con i tuoi Versi anche tu ci fai riflettere sui valori importanti del nostro vivere.
su babbu de Marcu Zostu