Senza titolo
(Vecchio uomo che ti scorsi vagamente…)
Vecchio uomo che ti scorsi vagamente,
su di una banchina assolata,
noncurante,
o lavoratore,
solo tra la gente.
Mi assillò e tormentò
la tua faccia,
così dura,
selva,
folta,
diaccia.
Ne voglio fare un ritratto,
dall'occhio
un pazzo raggio!
Vivrai in eterno o capostazione.
Vivrai per me,
ignaro del futuro.
E vedrai,
o solo tra la gente,
nel nero
della tela,
nel bianco
del torpore,
uscire fuori
la tua faccia,
diaccia,
o capostazione.
Marco Josto Agus
(dal suo Diario dic.’95 – nov.’99)
(Vecchio uomo che ti scorsi vagamente…)
Vecchio uomo che ti scorsi vagamente,
su di una banchina assolata,
noncurante,
o lavoratore,
solo tra la gente.
Mi assillò e tormentò
la tua faccia,
così dura,
selva,
folta,
diaccia.
Ne voglio fare un ritratto,
dall'occhio
un pazzo raggio!
Vivrai in eterno o capostazione.
Vivrai per me,
ignaro del futuro.
E vedrai,
o solo tra la gente,
nel nero
della tela,
nel bianco
del torpore,
uscire fuori
la tua faccia,
diaccia,
o capostazione.
Marco Josto Agus
(dal suo Diario dic.’95 – nov.’99)
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